L’anno volge al termine ed è tempo di bilanci per l’associazione culturale dotART. Nel 2019 le attività promosse sono state numerose e hanno riscontrato un grande successo in termini di risposta del pubblico, sinergia con le istituzioni locali e output qualitativo.
Il concorso URBAN 2019 Photo Awards, tra le principali iniziative dotART, ha visto in gara ben 6.049 foto e 346 portfolio per oltre 1.257 partecipanti da tutto il mondo. Il presidente della giuria è stato il celebre fotografo documentarista inglese Martin Parr, affiancato da nomi del calibro di Nick Turpin, Manfred Baumann, Jérôme Sessini, Laura Zalenga e molti altri. Il concorso è sfociato in decine di mostre in giro per l’Europa, culminate a ottobre con la mostra dei vincitori e cerimonia di premiazione a Trieste Photo Days.
Dal 2010 URBAN Photo Awards vede ogni anno migliaia di foto in gara e centinaia di partecipanti da tutto il mondo. È un contest di respiro internazionale in continua crescita, uno dei pochi a “varcare i confini” del web offrendo ai fotografi una reale visibilità attraverso decine di mostre fotografiche itineranti in giro per il mondo. Solo nel 2019, URBAN ha allestito oltre 50 mostre per quasi 1.700 foto esposte, 1.000 delle quali nel corso di Trieste Photo Days. Dal 2011 le foto di URBAN sono state esposte in Polonia (Cracovia, Lodz, Raciborz, Gliwice e Varsavia), Ungheria (Budapest, Pècs e Miskolc), Cipro (Limassol, Paphos e Nicosia), Austria (Klagenfurt), Serbia (Belgrado), Slovacchia (Bratislava), Lettonia (Riga), Slovenia (Capodistria), Ucraina (Sumy), Croazia (Parenzo e Fiume), Germania (Berlino), Colombia (Bucaramanga) e Italia (Milano, Venezia, Trieste e Roma).
Nel corso degli anni, URBAN ha ospitato nella sua prestigiosa giuria decine di artisti e fotografi di caratura internazionale come Martin Parr, Nick Turpin, Maurizio Galimberti, Denis Curti, Monika Bulaj, Alexandra Sophie, Julie de Waroquier, Michael Samuel, Massimo Giacon.
Martin Parr, in qualità di presidente della giuria di URBAN, è stato inoltre ospite d’onore al Trieste Photo Days 2019, il festival internazionale promosso da dotART. La presenza di Parr al festival ha spinto il Comune di Trieste (partner stabile dell’associazione dal 2017) a portare al Museo Revoltella l’importante mostra Life’s a Beach, fiore all’occhiello di una rassegna già ricchissima di eventi ed ospiti: esposizioni, workshop, proiezioni, contest, letture portfolio, incontri e presentazione di libri. Il festival, giunto alla sesta edizione, si è svolto dal 22 ottobre al 10 novembre 2019 in un circuito di sedi espositive istituzionali del capoluogo giuliano, tra il Civico Museo Sartorio, il Civico Museo d’Arte Orientale, il già citato Museo Revoltella, la sala Veruda, Palazzo Gopcevich (sala Selva e sala Bazlen), la sala Xenia (sede principale del festival), la sede del MiBACT presso Palazzo Economo, l’ITIS – Azienda per i servizi alla persona, lo spazio espositivo DoubleRoom, l’Accademia Scaglia.
Nell’ambito del festival sempre più spazio è riservato alle iniziative editoriali. In particolare il TPD Book Award, una “call for dummies” gratuita che l’associazione dotART intende continuare a lanciare ogni anno in occasione di Trieste Photo Days. La call è finalizzata alla selezione di un progetto fotografico autoriale da produrre come libro. L’Obiettivo è dare la possibilità al fotografo vincitore di realizzare e promuovere a livello internazionale il proprio progetto fotografico, che viene pubblicato come volume cartaceo. Nel 2017 il progetto vincitore è stato “Lost in Shinjuku” di Tadash Onishi, premiato da Maurizio Galimberti, che ha curato anche l’introduzione del volume. TPD Book Award 2018 ha visto 82 fotografi partecipanti da tutto il mondo. I vincitori ex aequo sono il greco Zisis Kardianos con il progetto “InLimbo” e il giapponese Hiro Tanaka con “Around 42nd and 7th”. Nel 2019 è toccato al russo Ilya Shtutsa con il progetto “Not Only Grey”.
Tra le altre pubblicazioni editoriali che vengono prodotte e presentate in occasione del festival, i progetti originali di Exhibit Around (piattaforma lanciata da dotART nel 2017), che coinvolgono centinaia di autori dai cinque continenti. Ad esmpio, “Urban & Human Empathy” (2017), incentrato sulla presenza umana immersa nel contesto urbano, e “Flowing City” (2018), composto da parole e immagini in bianco e nero, l’omaggio a Martin Parr Short Street Stories (2019), Immigrantopolis, incentrato sulla presenza di immigrati nel tessuto urbano, e La città ideale di Leonardo (2019).
Altra novità, il Photo Days Tour, una nuova cornice di eventi che si svolgono fuori città. La prima edizione ha visto protagoniste le migliori foto e progetti tratte dai Semifinalisti del contest URBAN 2019 Photo Awards, che saranno esposte in tre grandi collettive presso le più importanti realtà museali del territorio regionale, dalle mura settecentesche di Palazzo Locatelli di Cormòns alla sala consiliare di Aquileia passando per il celebre Tempietto Longobardo di Cividale del Friuli (sito UNESCO). Un vero e proprio festival nel festival, reso possibile grazie al patrocinio dei comuni interessati. La rassegna diffusa ha visto oltre 480 foto per 175 autori da tutto il mondo in mostra.